Un pensiero al professore…
una scintilla di vita per chi non c’è più

Eccoci, finalmente ce l'abbiamo fatta! Oggi, a sei mesi dalla scomparsa del nostro professor Formato, siamo qui tutti riuniti: studenti, professori e amici, tutti uniti per ricordarlo. Non c'è bisogno di descriverlo per la grande persona che era: ognuno può ricordarlo in maniera personale senza sminuire ciò che è stato e sempre sarà per tutti.
Probabilmente avete notato questo nuovo albero nel giardino della scuola, è stato piantato due giorni fa e ai suoi piedi è stata posta una targa. Quest'idea era nata in noi poco tempo dopo la scomparsa del professore. Il desiderio di ricordarlo e di averlo sempre con noi ci ha spinti a scegliere un simbolo di vita, un albero. Non un albero qualsiasi, ma una Ginko Biloba, l'unica pianta sopravvissuta alla bomba nucleare, praticamente immune a ogni tipo di inquinamento, una specie che si conserva intatta da milioni di anni, tanto da essere considerata un fossile vivente. E quindi evidente quanto essa sia un simbolo di forza, di resistenza, di caparbietà ... forse proprio quei valori in cui credeva il professore.
Questo non vuol dire che senza un albero non lo avremmo ricordato: il nostro affetto è nei ricordi, nei pensieri, nel cuore, ma lo ripetiamo: vuole essere un simbolo, come lo è la pietra su cui è posata la targa: imperitura e silenziosa testimone di amore.
Quest' albero si legherà al terreno con forti radici, così come Franco si è legato a tutti noi. Le sue radici sono state l'allegria, la simpatia, la disponibilità, la bontà. Molti, negli anni, dopo di noi, passeranno davanti a questa pianta e, leggendo le nostre parole, dedicheranno un pensiero al professore e un pensiero, si sa, è una scintilla di vita per chi non c'è più. Ringraziamo quindi tutti coloro che ci hanno aiutato, consigliato e incoraggiato. Per noi ragazzi non è stato facile: è stata la prima iniziativa di questo genere che abbiamo intrapreso. Non siamo sicuri di aver fatto le scelte giuste, ma abbiamo fatto del nostro meglio, sorretti dalla, passione e dalla memoria, una memoria che col tempo, da triste e colma di infinito dolore, si è trasformata nella scelta di ricordare il prof in maniera felice, allegra, gioiosa perché, ne siamo sicuri, lui avrebbe voluto così.
E allora ci guardi professore: siamo tutti qui, qui per lei, per lei che non ci ha mai abbandonato.

Varese, 9 giugno 2008